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L'ombra di mio padre due volte la mia, lui camminava e io correvo, sopra il sentiero di
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aghi di pino, la montagna era verde. Oltre quel monte il confine, oltre il confine
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chissà, oltre quel monte la casa di Hilde.
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Io mi ricordo che avevo paura, quando bussammo alla porta, ma lei sorrise e ci disse di
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entrare,era vestita di bianco.E ci mettemmo seduti ad ascoltare il tramonto,Hilde nel sol do re sol si-
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buio suonava la cetra.
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E nella notte mio padre dormiva, ma io guardavo la luna, dalla finestra potevo toccarla, sol si- mi- sol do
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non era più alta di me.E il cielo sembrava più grande ed io mi sentivo già uomo.Quando do re sol si-
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la neve scese a coprire la casa di Hilde.
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Il doganiere aveva un fucile quando ci venne a svegliare,disse a mio padre di alzare le
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mani e gli frugò nelle tasche. Ma non trovò proprio niente, solo una foto ricordo. Hilde sol do re sol si-
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nel buio suonava la cetra.
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Il doganiere ci strinse la mano e se ne andò desolato, e allora Hilde aprì la sua cetra
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e tirò fuori i diamanti. E insieme bevemmo del vino ma io solo mezzo bicchiere. Quando
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fù l'alba lasciammo la casa di Hilde.
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Oltre il confine,con molto dolore,non trovai fiori diversi, ma sulla strada incontrammo
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una capra che era curiosa di noi. Mio padre le andò più vicino e lei si lasciò
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catturare, così la legammo alla corda e venne con noi.
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