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Tu che ora non temi ignorane il canto
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Quel coro ammaliante che irrompe alla mente
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E per quanto mulini le braccia oramai
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Non potrai far più niente.
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Ma se ti rilassi e abbandoni il tuo viso
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A un lunghissimo sonno o mio Pizzomunno
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tu guarda quell’onda beffarda che affonda
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Il tuo amore indifeso.
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Io ti resterò per la vita fedele
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E se fossero pochi, anche altri cent’anni!
C D
Così addolcirai gli inganni
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Delle tue sirene…
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Cristalda era bella e lui da lontano
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Poteva vederla ancora così
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Con la mano protesa
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E forse una lacrima scesa nel vento.
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Fu solo un momento poi lui sparì al largo
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E lei in casa cantando neppure il sospetto
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Che intanto da sotto La loro vendetta
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Ed il loro lamento!
Em D
Perché poveretta già avevano in cuore
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I muscoli tesi del bel pescatore
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E all’ennesimo suo rifiuto
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Un giorno fu punito!
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Ma io ti aspetterò
Am
Io ti aspetterò,
C
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Fosse anche per cent’anni!
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E allora dal mare salirono insieme
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Alle spiagge di Vieste malvage sirene
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Qualcuno le ha viste portare
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Nel fondo cristalda in catene.
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E quando le urla raggiunsero il cielo,
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Lui impazzì davvero provando a salvarla
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perché più non c’era e quell’ira accecante
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Lo fermò per sempre.
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E così la gente lo ammira da allora
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gigante di bianco calcare
C D
Che aspetta tuttora il suo amore rapito
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E mai più tornato!
Em
Ma io ti aspetterò
C Am
Fosse anche per cent’anni aspetterò
C
Fosse anche per cent’anni aspetterò
Am C Em D Am C
Fosse anche per cent’anni!
Am
Io ti aspetterò
C
Fosse anche per cent’anni!
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Si dice che adesso e non sia leggenda
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in un’alba d’agosto
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La bella Cristalda risalga
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Dall’onda a vivere ancora una storia stupenda.
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